BASSO: POLO EDILIZIA 4.0 Un riferimento all’avanguardia per 10mila operatori

Il termine “4.0” non è ancora entrato nel lessico comune. Proprio per questo motivo questa esclusiva intervista con Andrea Basso –Presidente di “Polo edilizia 4.0”– deve necessariamente iniziare facendo chiarezza in merito.
Andrea Basso è il vice-presidente del nostro Collegio provinciale; allo stesso tempo ricopre l’importante carica di presidente del “polo edilizia 4.0” con la propria sede a Rovereto.
Non era un’occasione da lasciare perdere per la nostra rivista “Prospettive geometri”.
Ed allora ci siamo documentati su questa esperienza unica nel suo genere per poi incontrare Andrea Basso e farci spiegare qualcosa rispetto ai suoi obiettivi ed anche ai soggetti coinvolti in rappresentanza di ben 10mila operatori del comparto.

Tra le priorità: l’ambiente

Non sarebbe stato possibile parlare del “polo Edilizia 4.0” senza nemmeno sapere cosa significhi 4.0.
Ebbene, il termine fu coniato nel 2011 in occasione della celeberrima fiera di Hannover.
Con il termine “4.0” si indica la tendenza alla automazione industriale con nuove tecnologie produttive sia per migliorare le condizioni di lavoro, con l’aumento della qualità e produttività degli impianti, sia con nuovi modelli di business.
Si tratta insomma della nuova rivoluzione industriale per mezzo della digitalizzazione.
Adesso che ne conosciamo almeno la definizione, possiamo anche incontrare Andrea Basso, presidente del “Polo edilizia 4.0”, preceduti da una ampia presentazione del periodico “Economia trentina” con il quale si sottolineava il suo obiettivo primario: la qualità dell’abitare e del vivere urbano.

D. Polo edilizia 4.0: da chi è nata questa idea e da quale esigenza?
R. Il Polo è nato dalla volontà, espressa da tutte le Istituzioni che in Trentino si occupano di edilizia, di collaborare insieme per innovare e rilanciare un mercato da troppo tempo stagnante. In poco meno di due anni di lavoro gli undici firmatari –che rappresentano complessivamente più di diecimila operatori tra professionisti e aziende– hanno creato un’Associazione, riconosciuta a livello provinciale, con lo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi e sostenibili per il settore dell’edilizia, articolato in tutte le fasi di vita degli edifici (concezione, programmazione, realizzazione, decostruzione).

D. Se, come riferisce l’articolo appena citato di “Economia trentina”, Polo edilizia 4.0 interessa ben 10.000 operatori, come può avvenire questo “coinvolgimento”?
Si tratta di ricerche e studi che si traducono in consulenze e collaborazioni? 

R. Il Polo Edilizia 4.0 è una associazione riconosciuta a livello provinciale costituita ad Ottobre 2019 dai seguenti soggetti: Associazione Artigiani Trento, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Collegio dei Geometri della Provincia di Trento, Green Building Council Italia, Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Trento, Confindustria Trento, Habitech –Distretto Tecnologico Trentino S.c. a r.l., Federazione della Cooperative Trento, ATE– ANCE Trento, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento.
Nasce dall’idea di creare un punto di riferimento per lo sviluppo di competenze, un luogo dove fare innovazione in modo condiviso. Il Polo deve essere una fucina di idee che faccia della collaborazione l’ingrediente principale: per questo abbiamo già sviluppato dei Tavoli specifici in cui partecipano membri di tutte le associazioni con l’obiettivo di elevare la qualità e le proposte dell’edilizia sul territorio trentino. 
Accanto a questi tavoli c’è anche l’attività del Comitato Tecnico-Scientifico, composto da membri di enti di ricerca, società innovative e università che danno un contributo di eccellenza a questi lavori condivisi.

D. Per il Polo 4.0 è prioritario l’obiettivo di sostenere l’edilizia in questo momento di grande difficoltà, oppure è piuttosto una convergenza di studi e ricerche per avviare la impellente svolta verso la sostenibilità ambientale?
R. Il nostro obiettivo è promuovere la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi e sostenibili per il settore dell’edilizia in relazione a tutte le fasi del ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture urbane: dalla progettazione alla costruzione fino alla gestione dell’edificio.
Il nostro campo ha un’innovazione molto lenta: a noi il compito di cercare di accelerare una transizione verso un’Edilizia 4.0 che faccia della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’efficienza le sue vie di sviluppo. 
La sfida che il Polo ha scelto è quella di sviluppare progetti: per lavorare e lavorare meglio, per riqualificare in modo sostenibile, per mappare territorio, risorse e opportunità, per dimostrare che il Trentino ha tanto da dire quando si deve costruire in qualità.

D. Secondo te, in termini pratici l’edilizia “sostenibile” quanto può incidere nell’obiettivo di uno sviluppo sostenibile?
R. Se si pensa che gli edifici sono ancora oggi responsabili di circa il 30% degli usi finali dell’energia a livello mondiale del 39% delle emissioni di CO2 legate all’energia, anche un piccolo miglioramento percentuale può essere importante. Quello che preoccupa non sono però i risparmi mancati, ma il profondo gap che separa il tasso di crescita del settore da quello dell’efficienza. Negli ultimi 10 anni il Pianeta ha aggiunto circa 60 miliardi di metri quadrati di nuova superficie cementificata. La corsa al “nuovo” ha molto spesso oscurato o eclissato l’efficienza. La sostenibilità è l’ingrediente principale per uscire da questo impasse creatosi negli ultimi anni.

D. Siamo tutti angosciati dai report sulla massiccia presenza di plastica nei mari del pianeta. Le ricerche del Polo 4.0 potrebbero segnare una svolta nel processo di disinquinamento dei mari e del pianeta, visto che l’edilizia ne impiega in grandi quantità?
R.
 Il settore dell’edilizia e delle costruzioni europeo consuma circa 10 milioni di tonnellate di materie plastiche all’anno (il 20% del consumo totale di materie plastiche in Europa), cosa che lo rende la seconda applicazione più grande per le materie plastiche dopo gli imballaggi. È assolutamente necessario prendere dei provvedimenti in tal senso, ma il problema è più ampio e deve essere affrontato a 360 gradi: non è solo la plastica, ma si tratta di tutti i prodotti e di tutti i rifiuti che vengono creati dal nostro settore. 
Finalmente nel mondo dell’edilizia si inizia a parlare di economia circolare. 
Secondo la definizione della Ellen Mac Arthur Foundation economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera». 
Molte delle iniziative relative all’economia circolare in edilizia partono da iniziative di singoli e per la loro frammentarietà non riescono a essere solide e credibili. Occorre quindi una forte spinta pubblica in questo senso che definisca delle regole comuni, a livello europeo ma soprattutto a livello nazionale (con un efficace recepimento delle linee di azione europee), e che dia supporto allo sviluppo di piani d’azione condivisi. 

D. Fino a che punto una iniziativa “rivoluzionaria” come il Polo edilizia può migliorare la qualità di vita nel pianeta, se gli Stati e le collettività non cambiano lo stile di vita?
R. Quando ero bambino ricordo l’arrivo del 1 contenitore per il recupero delle bottiglie di vetro…ero piccolo ma ricordo le persone che dicevano che era solo una goccia in mezzo ad un mare ed era una perdita di tempo… non era così vedi ora quanto si ricicla!
Ognuno nel suo piccolo può migliorare il ns modo di fare, piccole azioni che migliorano la vita del pianeta e dei ns figli…il Polo Edilizia 4.0 oltre alla idea di innovare nel industrializzazione dei processi produttivi del Edilizia, porta in alto il pensiero della sostenibilità che non è un idea commerciale ma in modo di fare con rispetto nel ambiente e soprattutto nel uomo.
Ecco che nasce idea di confort abitativo con rispetto della persona…

D. Ci puoi spiegare come una azienda, oppure un privato cittadino possano accedere ai “servizi” del Polo 4.0?
R. Le associazioni che formano il Polo Edilizia 4.0 rappresentano circa 11 mila addetti del settore edile in Trentino. Ogni singolo attore della filiera può contribuire a costruire e sviluppare il Polo Edilizia 4.0 proponendo idee, facendo sentire le sue proposte o proponendo nuovi Tavoli che abbiano un interesse trasversale ed una ricaduta sul Trentino e sul suo territorio. 
Sito: www.poloedilizia.tn.it, contatti: info@localhost, telefono 0464-443450, indirizzo piazza Manifattura n° 1 – 38068 Rovereto.

D. Una forte accelerazione verso il risparmio energetico viene data –ora– dal Superbonus, cioè il beneficio al 110% sui costi dei lavori di efficientamento energetico.
Il cittadino, senza il supporto di uno o più professionisti, rischia di “perdersi” nei meandri delle procedure e della burocrazia.
In questa direzione, ritieni che il Polo 4.0 possa dare un contributo al cittadino oppure ad un professionista?

R. Il Polo Edilizia 4.0 non vuole sostituire nessuno né ordini né collegi né associazioni di categorie…vuole solo fare un passo avanti verso la rete tra tecnici imprese e utente finale.
Siamo a disposizione del comparto edile, per innovare e spostare l’asticella ad un’altezza tale da vedere l’orizzonte…verso il futuro e oltre.
Il 110 è un metodo di rilancio che può far ripartire il comparto, non vuol dire fare i lavori gratis…ma deve essere affrontato con serietà da tutti allora si vedranno i frutti…