La ripresa sostenibile dell’edilizia

Polo Edilizia 4.0, qualità dell’abitare e del vivere urbano

Nella lettera inviata a inizio anno agli investitori, Laurence D. Fink, chairman e chief executive officer della più grande società di investimento nel mondo, ha tracciato nuovi orizzonti per la finanza globale.
“Il cambiamento climatico è divenuto per le società un fattore determinante da prendere in considerazione nell’elaborare le strategie di lungo periodo – esordisce il ceo di Blackrock. Lo scorso settembre, quando milioni di persone si sono riversate per le strade per richiedere un intervento in merito al cambiamento climatico, molte di loro hanno evidenziato l’impatto significativo e duraturo che questo fenomeno avrà sulla crescita e sulla prosperità economica, un rischio che i mercati fino a oggi sono stati più lenti a recepire. Ma la consapevolezza sta cambiando rapidamente e credo che siamo sull’orlo di una completa trasformazione della finanza”.
I commentatori hanno intravisto in queste considerazioni un senso di responsabilità e un grado di consapevolezza superiori a quelli dei governi: “La finanza è più avanti della politica” ha suggerito il Sole 24 Ore dando notizia in anteprima dei contenuti della lettera. “O almeno – ha aggiunto – di certa politica negazionista”.
Quello che è certo è che un’azione veramente efficace a favore del clima non potrà prescindere da un’alleanza tra pubblico e privato che veda ugualmente impegnati decisori politici, aziende e investitori.
Anche in Trentino, l’economia reale ha dimostrato su questi fronti, negli ultimi anni, un buon grado di maturità. In un tempo relativamente precoce, un gruppo di aziende e professionisti lungimiranti ha posto in essere iniziative massive a favore della sostenibilità, ambientale e sociale, e ha voluto adottare strumenti per la rendicontazione di questi investimenti. Documenti che hanno la forma del bilancio – “sociale”, “di sostenibilità”, “di responsabilità” – attraverso i quali dare conto degli sforzi compiuti e misurare il valore di un’attività che se incide, come è logico, sulla reputazione, non si esaurisce certamente in un’operazione di puro marketing.
Forse anche grazie all’esempio trainante di queste realtà illuminate, numerose altre imprese del territorio hanno inteso l’opportunità di orientare ai temi della responsabilità parte dei propri investimenti, o di inventariare le iniziative spontanee già in atto: buone pratiche a favore dei giovani, delle categorie più deboli, delle associazioni del territorio, dell’efficienza e del minore impatto ambientale e molto altro ancora.
Nel settore edile, che uno studio dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ritiene responsabile del 40% della produzione di rifiuti speciali, un passo avanti in questa direzione viene dal lavoro del Polo Edilizia 4.0.
Polo, perché è un territorio fisico e virtuale all’intersezione degli interessi e delle priorità di soggetti diversi, in rappresentanza di 10mila operatori del comparto: le categorie, con l’Associazione artigiani e piccole imprese della provincia di Trento, l’Associazione trentina dell’edilizia (Ance), Confindustria Trento, la Federazione trentina della cooperazione; gli ordini professionali, con il Collegio dei geometri, l’Ordine dei periti industriali, l’Ordine degli architetti e l’Ordine degli ingegneri; il Consiglio nazionale delle ricerche, il Green Building Council Italia, Habitech-Distretto tecnologico trentino.

NEL SETTORE EDILE, UN PASSO AVANTI VERSO LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE VIENE DAL LAVORO E DALL’IMPEGNO DEL POLO EDILIZIA 4.0

4.0 per dire che si tratta di un campo di lavoro nuovo, che si ispira al modello di evoluzione tecnologica introdotto nell’industria manifattura, anche grazie all’impulso dato nel 2016 dal piano nazionale dell’allora ministro Carlo Calenda.
“Un luogo – spiega il presidente del Polo, Andrea Basso, imprenditore edile, vicepresidente dell’Associazione trentina dell’edilizia e vicepresidente del Collegio dei geometri di Trento – che in poco tempo ha saputo confi gurarsi quale punto di riferimento per lo sviluppo di competenze, dove offrire servizi e fare innovazione per e con le aziende. Il nostro obiettivo è promuovere la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi e sostenibili per il settore dell’edilizia in relazione a tutte le fasi del ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture urbane: dalla progettazione alla costruzione, gestione e riuso, con priorità ai temi del comfort, della sicurezza, della digitalizzazione, dell’effi cienza nell’uso delle risorse e con uno specifi co focus sui temi della sostenibilità. Pensiamo, per fare qualche banale
esempio, a cosa comporterebbe l’apporto della Iot, l’Internet delle cose, nella gestione di una gru, o l’impiego della sensoristica nella manutenzione”.

IL POLO PROMUOVE SCAMBI SCIENTIFICI CON ASSOCIAZIONI, ISTITUTI ED ENTI A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE

A supporto delle aziende e dei professionisti, il Polo mette a disposizione un’infrastruttura costituita da reti tecnologiche evolute, database e software specialistici come il Building Information Modeling, servizi di consulenza economica, fi nanziaria, legale, amministrativa, occasioni di formazione e spazi per riunioni ed eventi, oltre che per il coworking. Grazie alla sinergia con università e centri di ricerca, gli operatori potranno accedere ai laboratori per testare le prestazioni di materiali e sistemi, maturi e innovativi, e per svilupparne di nuovi. Il centro sarà dunque anche un acceleratore di innovazione e di start-up.

Il Polo intende infine promuovere dialoghi e scambi scientifici con altre associazioni, istituti, enti a livello regionale, nazionale e internazionale per favorire l’evoluzione del settore: “Un centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione in edilizia, per un radicale rinnovamento di un settore segnato più di altri dalla crisi che negli ultimi dieci anni ha fortemente ridimensionato imprese e addetti”.
Il valore degli investimenti in costruzioni in provincia di Trento è sceso del 35,6% in pochi anni, passando dai 2.594 milioni di euro nel 2004 ai 1.671 del 2015 (Fonte: Cresme, prezzi costanti 2005). La percentuale di tempo improduttivo della manodopera nell’industria è inferiore al 15%, mentre è superiore al 60% nelle costruzioni edili. Le ragioni della nascita del Polo non risiedono tuttavia soltanto nella volontà di invertire questa rotta. “Certo – continua Basso – crediamo che il Polo possa offrire a un operatore tutto quanto gli occorre per avere un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza di un mercato difficile e tuttora in crisi. Non va tuttavia trascurato il fatto che introdurre nuovi canoni in edilizia significa incidere profondamente sulla qualità della vita del singolo e della comunità. Da una parte si tratta di assicurare alle persone il diritto di abitare in condizioni di piena salubrità. Dall’altra, di favorire la sicurezza e il benessere del consorzio umano che risiede nella scena urbana”. Vengono alla mente i concetti di “bello e ben fatto” propri della narrazione del made in Italy: attribuiti fi no a oggi ai prodotti della manifattura italiana che uniscono bellezza e funzionalità, cultura e tecnologia, meritano a buon titolo di uscire dai con-
fi ni del food&beverage e del fashion.
“In questo senso – aggiunge Basso – il lavoro del Polo ha anche l’effetto di diffondere una nuova cultura dei materiali e delle tecnologie delle costruzioni. Viviamo in un’epoca in cui l’opinione pubblica ha sviluppato una sana curiosità verso i principi di un’alimentazione corretta: le persone si informano più di un tempo e sono disposte a spendere di più per ottenere più qualità. Non si può dire invece che questo processo sia giunto a maturazione nel nostro campo. C’è ancora chi parla di riqualificazione energetica e poi si accontenta di cambiare la caldaia o di mettere un cappotto. Mentre per un intervento strutturale bisogna provvedere a un risanamento statico, che è tutt’altra cosa”.

C’È BISOGNO DI POLITICHE ILLUMINATE, DI PROVVEDIMENTI PER LE AZIENDE VIRTUOSE, DI INCENTIVI PER CHI INVESTE AL MEGLIO

Concepito poco più di un anno fa presso il Progetto manifattura di Rovereto con la firma del protocollo di intesa tra le parti coinvolte, costituitosi in associazione lo scorso mese di ottobre, il Polo Edilizia 4.0 si è messo al lavoro con un primo intervento in Val di Non, che prevedeva il monitoraggio della costruzione di edifici civili sotto il profilo energetico, del comfort abitativo, in generale sul fronte dei requisiti propri dell’edilizia 4.0.
Il progetto è stato presentato per la prima volta a fine gennaio al Klimahouse di Bolzano.
“Nel corso della conferenza – spiega ancora Basso – si è parlato di comfort abitativo in chiave scientifica e dell’innovativo approccio salutogenico utilizzato.
Abbiamo spiegato qual è l’ambito di azione del progetto, quali sono i suoi obiettivi e gli strumenti utilizzati.
Abbiamo scelto un caso pratico per spiegare la capacità di assorbimento dell’umidità dei materiali e la sua correlazione con il comfort. Infine si è presentato il cantiere: un laboratorio a cielo aperto, un progetto unico nel suo genere che ha visto la costruzione di sei abitazioni confrontabili con successive attività di monitoraggio”.
Nuove iniziative sono in fase di sviluppo: dalla mappatura dell’esistente, dunque dei professionisti, delle aziende, dei laboratori attivi sul territorio, ai progetti di più ampio respiro, come le collaborazioni con enti e comuni per la rigenerazione delle seconde case e dei patrimoni gestiti dall’edilizia abitativa agevolata.
Di questi giorni la registrazione del sito www.poloedilizia.tn.it e l’attivazione dei contatti info@localhost e presidente@localhost
“Possiamo fare davvero tanto – conclude il presidente del Polo Edilizia 4.0 – e poiché quel che faremo avrà un importante impatto sulla società e sull’ambiente, siamo convinti che l’alleanza con il pubblico sarà cruciale.
C’è bisogno di politiche illuminate, c’è bisogno di provvedimenti che premino le aziende virtuose, di incentivi per chi investe per costruire meglio”.