Intervista al Presidente Andrea Basso sul Polo Edilizia 4.0 a Mattino Insieme di Trentino TV
L’intervista al presidente inizia al minuto 37:30
L’intervista al presidente inizia al minuto 37:30
Nella lettera inviata a inizio anno agli investitori, Laurence D. Fink, chairman e chief executive officer della più grande società di investimento nel mondo, ha tracciato nuovi orizzonti per la finanza globale.
“Il cambiamento climatico è divenuto per le società un fattore determinante da prendere in considerazione nell’elaborare le strategie di lungo periodo – esordisce il ceo di Blackrock. Lo scorso settembre, quando milioni di persone si sono riversate per le strade per richiedere un intervento in merito al cambiamento climatico, molte di loro hanno evidenziato l’impatto significativo e duraturo che questo fenomeno avrà sulla crescita e sulla prosperità economica, un rischio che i mercati fino a oggi sono stati più lenti a recepire. Ma la consapevolezza sta cambiando rapidamente e credo che siamo sull’orlo di una completa trasformazione della finanza”.
I commentatori hanno intravisto in queste considerazioni un senso di responsabilità e un grado di consapevolezza superiori a quelli dei governi: “La finanza è più avanti della politica” ha suggerito il Sole 24 Ore dando notizia in anteprima dei contenuti della lettera. “O almeno – ha aggiunto – di certa politica negazionista”.
Quello che è certo è che un’azione veramente efficace a favore del clima non potrà prescindere da un’alleanza tra pubblico e privato che veda ugualmente impegnati decisori politici, aziende e investitori.
Anche in Trentino, l’economia reale ha dimostrato su questi fronti, negli ultimi anni, un buon grado di maturità. In un tempo relativamente precoce, un gruppo di aziende e professionisti lungimiranti ha posto in essere iniziative massive a favore della sostenibilità, ambientale e sociale, e ha voluto adottare strumenti per la rendicontazione di questi investimenti. Documenti che hanno la forma del bilancio – “sociale”, “di sostenibilità”, “di responsabilità” – attraverso i quali dare conto degli sforzi compiuti e misurare il valore di un’attività che se incide, come è logico, sulla reputazione, non si esaurisce certamente in un’operazione di puro marketing.
Forse anche grazie all’esempio trainante di queste realtà illuminate, numerose altre imprese del territorio hanno inteso l’opportunità di orientare ai temi della responsabilità parte dei propri investimenti, o di inventariare le iniziative spontanee già in atto: buone pratiche a favore dei giovani, delle categorie più deboli, delle associazioni del territorio, dell’efficienza e del minore impatto ambientale e molto altro ancora.
Nel settore edile, che uno studio dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ritiene responsabile del 40% della produzione di rifiuti speciali, un passo avanti in questa direzione viene dal lavoro del Polo Edilizia 4.0.
Polo, perché è un territorio fisico e virtuale all’intersezione degli interessi e delle priorità di soggetti diversi, in rappresentanza di 10mila operatori del comparto: le categorie, con l’Associazione artigiani e piccole imprese della provincia di Trento, l’Associazione trentina dell’edilizia (Ance), Confindustria Trento, la Federazione trentina della cooperazione; gli ordini professionali, con il Collegio dei geometri, l’Ordine dei periti industriali, l’Ordine degli architetti e l’Ordine degli ingegneri; il Consiglio nazionale delle ricerche, il Green Building Council Italia, Habitech-Distretto tecnologico trentino.
NEL SETTORE EDILE, UN PASSO AVANTI VERSO LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE VIENE DAL LAVORO E DALL’IMPEGNO DEL POLO EDILIZIA 4.0
4.0 per dire che si tratta di un campo di lavoro nuovo, che si ispira al modello di evoluzione tecnologica introdotto nell’industria manifattura, anche grazie all’impulso dato nel 2016 dal piano nazionale dell’allora ministro Carlo Calenda.
“Un luogo – spiega il presidente del Polo, Andrea Basso, imprenditore edile, vicepresidente dell’Associazione trentina dell’edilizia e vicepresidente del Collegio dei geometri di Trento – che in poco tempo ha saputo confi gurarsi quale punto di riferimento per lo sviluppo di competenze, dove offrire servizi e fare innovazione per e con le aziende. Il nostro obiettivo è promuovere la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi e sostenibili per il settore dell’edilizia in relazione a tutte le fasi del ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture urbane: dalla progettazione alla costruzione, gestione e riuso, con priorità ai temi del comfort, della sicurezza, della digitalizzazione, dell’effi cienza nell’uso delle risorse e con uno specifi co focus sui temi della sostenibilità. Pensiamo, per fare qualche banale
esempio, a cosa comporterebbe l’apporto della Iot, l’Internet delle cose, nella gestione di una gru, o l’impiego della sensoristica nella manutenzione”.
IL POLO PROMUOVE SCAMBI SCIENTIFICI CON ASSOCIAZIONI, ISTITUTI ED ENTI A LIVELLO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
A supporto delle aziende e dei professionisti, il Polo mette a disposizione un’infrastruttura costituita da reti tecnologiche evolute, database e software specialistici come il Building Information Modeling, servizi di consulenza economica, fi nanziaria, legale, amministrativa, occasioni di formazione e spazi per riunioni ed eventi, oltre che per il coworking. Grazie alla sinergia con università e centri di ricerca, gli operatori potranno accedere ai laboratori per testare le prestazioni di materiali e sistemi, maturi e innovativi, e per svilupparne di nuovi. Il centro sarà dunque anche un acceleratore di innovazione e di start-up.
Il Polo intende infine promuovere dialoghi e scambi scientifici con altre associazioni, istituti, enti a livello regionale, nazionale e internazionale per favorire l’evoluzione del settore: “Un centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione in edilizia, per un radicale rinnovamento di un settore segnato più di altri dalla crisi che negli ultimi dieci anni ha fortemente ridimensionato imprese e addetti”.
Il valore degli investimenti in costruzioni in provincia di Trento è sceso del 35,6% in pochi anni, passando dai 2.594 milioni di euro nel 2004 ai 1.671 del 2015 (Fonte: Cresme, prezzi costanti 2005). La percentuale di tempo improduttivo della manodopera nell’industria è inferiore al 15%, mentre è superiore al 60% nelle costruzioni edili. Le ragioni della nascita del Polo non risiedono tuttavia soltanto nella volontà di invertire questa rotta. “Certo – continua Basso – crediamo che il Polo possa offrire a un operatore tutto quanto gli occorre per avere un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza di un mercato difficile e tuttora in crisi. Non va tuttavia trascurato il fatto che introdurre nuovi canoni in edilizia significa incidere profondamente sulla qualità della vita del singolo e della comunità. Da una parte si tratta di assicurare alle persone il diritto di abitare in condizioni di piena salubrità. Dall’altra, di favorire la sicurezza e il benessere del consorzio umano che risiede nella scena urbana”. Vengono alla mente i concetti di “bello e ben fatto” propri della narrazione del made in Italy: attribuiti fi no a oggi ai prodotti della manifattura italiana che uniscono bellezza e funzionalità, cultura e tecnologia, meritano a buon titolo di uscire dai con-
fi ni del food&beverage e del fashion.
“In questo senso – aggiunge Basso – il lavoro del Polo ha anche l’effetto di diffondere una nuova cultura dei materiali e delle tecnologie delle costruzioni. Viviamo in un’epoca in cui l’opinione pubblica ha sviluppato una sana curiosità verso i principi di un’alimentazione corretta: le persone si informano più di un tempo e sono disposte a spendere di più per ottenere più qualità. Non si può dire invece che questo processo sia giunto a maturazione nel nostro campo. C’è ancora chi parla di riqualificazione energetica e poi si accontenta di cambiare la caldaia o di mettere un cappotto. Mentre per un intervento strutturale bisogna provvedere a un risanamento statico, che è tutt’altra cosa”.
C’È BISOGNO DI POLITICHE ILLUMINATE, DI PROVVEDIMENTI PER LE AZIENDE VIRTUOSE, DI INCENTIVI PER CHI INVESTE AL MEGLIO
Concepito poco più di un anno fa presso il Progetto manifattura di Rovereto con la firma del protocollo di intesa tra le parti coinvolte, costituitosi in associazione lo scorso mese di ottobre, il Polo Edilizia 4.0 si è messo al lavoro con un primo intervento in Val di Non, che prevedeva il monitoraggio della costruzione di edifici civili sotto il profilo energetico, del comfort abitativo, in generale sul fronte dei requisiti propri dell’edilizia 4.0.
Il progetto è stato presentato per la prima volta a fine gennaio al Klimahouse di Bolzano.
“Nel corso della conferenza – spiega ancora Basso – si è parlato di comfort abitativo in chiave scientifica e dell’innovativo approccio salutogenico utilizzato.
Abbiamo spiegato qual è l’ambito di azione del progetto, quali sono i suoi obiettivi e gli strumenti utilizzati.
Abbiamo scelto un caso pratico per spiegare la capacità di assorbimento dell’umidità dei materiali e la sua correlazione con il comfort. Infine si è presentato il cantiere: un laboratorio a cielo aperto, un progetto unico nel suo genere che ha visto la costruzione di sei abitazioni confrontabili con successive attività di monitoraggio”.
Nuove iniziative sono in fase di sviluppo: dalla mappatura dell’esistente, dunque dei professionisti, delle aziende, dei laboratori attivi sul territorio, ai progetti di più ampio respiro, come le collaborazioni con enti e comuni per la rigenerazione delle seconde case e dei patrimoni gestiti dall’edilizia abitativa agevolata.
Di questi giorni la registrazione del sito www.poloedilizia.tn.it e l’attivazione dei contatti info@poloedilizia.tn.it e presidente@poloedilizia.tn.it
“Possiamo fare davvero tanto – conclude il presidente del Polo Edilizia 4.0 – e poiché quel che faremo avrà un importante impatto sulla società e sull’ambiente, siamo convinti che l’alleanza con il pubblico sarà cruciale.
C’è bisogno di politiche illuminate, c’è bisogno di provvedimenti che premino le aziende virtuose, di incentivi per chi investe per costruire meglio”.
Il termine “4.0” non è ancora entrato nel lessico comune. Proprio per questo motivo questa esclusiva intervista con Andrea Basso –Presidente di “Polo edilizia 4.0”– deve necessariamente iniziare facendo chiarezza in merito.
Andrea Basso è il vice-presidente del nostro Collegio provinciale; allo stesso tempo ricopre l’importante carica di presidente del “polo edilizia 4.0” con la propria sede a Rovereto.
Non era un’occasione da lasciare perdere per la nostra rivista “Prospettive geometri”.
Ed allora ci siamo documentati su questa esperienza unica nel suo genere per poi incontrare Andrea Basso e farci spiegare qualcosa rispetto ai suoi obiettivi ed anche ai soggetti coinvolti in rappresentanza di ben 10mila operatori del comparto.
Non sarebbe stato possibile parlare del “polo Edilizia 4.0” senza nemmeno sapere cosa significhi 4.0.
Ebbene, il termine fu coniato nel 2011 in occasione della celeberrima fiera di Hannover.
Con il termine “4.0” si indica la tendenza alla automazione industriale con nuove tecnologie produttive sia per migliorare le condizioni di lavoro, con l’aumento della qualità e produttività degli impianti, sia con nuovi modelli di business.
Si tratta insomma della nuova rivoluzione industriale per mezzo della digitalizzazione.
Adesso che ne conosciamo almeno la definizione, possiamo anche incontrare Andrea Basso, presidente del “Polo edilizia 4.0”, preceduti da una ampia presentazione del periodico “Economia trentina” con il quale si sottolineava il suo obiettivo primario: la qualità dell’abitare e del vivere urbano.
D. Polo edilizia 4.0: da chi è nata questa idea e da quale esigenza?
R. Il Polo è nato dalla volontà, espressa da tutte le Istituzioni che in Trentino si occupano di edilizia, di collaborare insieme per innovare e rilanciare un mercato da troppo tempo stagnante. In poco meno di due anni di lavoro gli undici firmatari –che rappresentano complessivamente più di diecimila operatori tra professionisti e aziende– hanno creato un’Associazione, riconosciuta a livello provinciale, con lo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi e sostenibili per il settore dell’edilizia, articolato in tutte le fasi di vita degli edifici (concezione, programmazione, realizzazione, decostruzione).
D. Se, come riferisce l’articolo appena citato di “Economia trentina”, Polo edilizia 4.0 interessa ben 10.000 operatori, come può avvenire questo “coinvolgimento”?
Si tratta di ricerche e studi che si traducono in consulenze e collaborazioni?
R. Il Polo Edilizia 4.0 è una associazione riconosciuta a livello provinciale costituita ad Ottobre 2019 dai seguenti soggetti: Associazione Artigiani Trento, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Collegio dei Geometri della Provincia di Trento, Green Building Council Italia, Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Trento, Confindustria Trento, Habitech –Distretto Tecnologico Trentino S.c. a r.l., Federazione della Cooperative Trento, ATE– ANCE Trento, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Trento, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento.
Nasce dall’idea di creare un punto di riferimento per lo sviluppo di competenze, un luogo dove fare innovazione in modo condiviso. Il Polo deve essere una fucina di idee che faccia della collaborazione l’ingrediente principale: per questo abbiamo già sviluppato dei Tavoli specifici in cui partecipano membri di tutte le associazioni con l’obiettivo di elevare la qualità e le proposte dell’edilizia sul territorio trentino.
Accanto a questi tavoli c’è anche l’attività del Comitato Tecnico-Scientifico, composto da membri di enti di ricerca, società innovative e università che danno un contributo di eccellenza a questi lavori condivisi.
D. Per il Polo 4.0 è prioritario l’obiettivo di sostenere l’edilizia in questo momento di grande difficoltà, oppure è piuttosto una convergenza di studi e ricerche per avviare la impellente svolta verso la sostenibilità ambientale?
R. Il nostro obiettivo è promuovere la ricerca e lo sviluppo di processi innovativi e sostenibili per il settore dell’edilizia in relazione a tutte le fasi del ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture urbane: dalla progettazione alla costruzione fino alla gestione dell’edificio.
Il nostro campo ha un’innovazione molto lenta: a noi il compito di cercare di accelerare una transizione verso un’Edilizia 4.0 che faccia della digitalizzazione, della sostenibilità e dell’efficienza le sue vie di sviluppo.
La sfida che il Polo ha scelto è quella di sviluppare progetti: per lavorare e lavorare meglio, per riqualificare in modo sostenibile, per mappare territorio, risorse e opportunità, per dimostrare che il Trentino ha tanto da dire quando si deve costruire in qualità.
D. Secondo te, in termini pratici l’edilizia “sostenibile” quanto può incidere nell’obiettivo di uno sviluppo sostenibile?
R. Se si pensa che gli edifici sono ancora oggi responsabili di circa il 30% degli usi finali dell’energia a livello mondiale del 39% delle emissioni di CO2 legate all’energia, anche un piccolo miglioramento percentuale può essere importante. Quello che preoccupa non sono però i risparmi mancati, ma il profondo gap che separa il tasso di crescita del settore da quello dell’efficienza. Negli ultimi 10 anni il Pianeta ha aggiunto circa 60 miliardi di metri quadrati di nuova superficie cementificata. La corsa al “nuovo” ha molto spesso oscurato o eclissato l’efficienza. La sostenibilità è l’ingrediente principale per uscire da questo impasse creatosi negli ultimi anni.
D. Siamo tutti angosciati dai report sulla massiccia presenza di plastica nei mari del pianeta. Le ricerche del Polo 4.0 potrebbero segnare una svolta nel processo di disinquinamento dei mari e del pianeta, visto che l’edilizia ne impiega in grandi quantità?
R. Il settore dell’edilizia e delle costruzioni europeo consuma circa 10 milioni di tonnellate di materie plastiche all’anno (il 20% del consumo totale di materie plastiche in Europa), cosa che lo rende la seconda applicazione più grande per le materie plastiche dopo gli imballaggi. È assolutamente necessario prendere dei provvedimenti in tal senso, ma il problema è più ampio e deve essere affrontato a 360 gradi: non è solo la plastica, ma si tratta di tutti i prodotti e di tutti i rifiuti che vengono creati dal nostro settore.
Finalmente nel mondo dell’edilizia si inizia a parlare di economia circolare.
Secondo la definizione della Ellen Mac Arthur Foundation economia circolare «è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera».
Molte delle iniziative relative all’economia circolare in edilizia partono da iniziative di singoli e per la loro frammentarietà non riescono a essere solide e credibili. Occorre quindi una forte spinta pubblica in questo senso che definisca delle regole comuni, a livello europeo ma soprattutto a livello nazionale (con un efficace recepimento delle linee di azione europee), e che dia supporto allo sviluppo di piani d’azione condivisi.
D. Fino a che punto una iniziativa “rivoluzionaria” come il Polo edilizia può migliorare la qualità di vita nel pianeta, se gli Stati e le collettività non cambiano lo stile di vita?
R. Quando ero bambino ricordo l’arrivo del 1 contenitore per il recupero delle bottiglie di vetro…ero piccolo ma ricordo le persone che dicevano che era solo una goccia in mezzo ad un mare ed era una perdita di tempo… non era così vedi ora quanto si ricicla!
Ognuno nel suo piccolo può migliorare il ns modo di fare, piccole azioni che migliorano la vita del pianeta e dei ns figli…il Polo Edilizia 4.0 oltre alla idea di innovare nel industrializzazione dei processi produttivi del Edilizia, porta in alto il pensiero della sostenibilità che non è un idea commerciale ma in modo di fare con rispetto nel ambiente e soprattutto nel uomo.
Ecco che nasce idea di confort abitativo con rispetto della persona…
D. Ci puoi spiegare come una azienda, oppure un privato cittadino possano accedere ai “servizi” del Polo 4.0?
R. Le associazioni che formano il Polo Edilizia 4.0 rappresentano circa 11 mila addetti del settore edile in Trentino. Ogni singolo attore della filiera può contribuire a costruire e sviluppare il Polo Edilizia 4.0 proponendo idee, facendo sentire le sue proposte o proponendo nuovi Tavoli che abbiano un interesse trasversale ed una ricaduta sul Trentino e sul suo territorio.
Sito: www.poloedilizia.tn.it, contatti: info@poloedilizia.tn.it, telefono 0464-443450, indirizzo piazza Manifattura n° 1 – 38068 Rovereto.
D. Una forte accelerazione verso il risparmio energetico viene data –ora– dal Superbonus, cioè il beneficio al 110% sui costi dei lavori di efficientamento energetico.
Il cittadino, senza il supporto di uno o più professionisti, rischia di “perdersi” nei meandri delle procedure e della burocrazia.
In questa direzione, ritieni che il Polo 4.0 possa dare un contributo al cittadino oppure ad un professionista?
R. Il Polo Edilizia 4.0 non vuole sostituire nessuno né ordini né collegi né associazioni di categorie…vuole solo fare un passo avanti verso la rete tra tecnici imprese e utente finale.
Siamo a disposizione del comparto edile, per innovare e spostare l’asticella ad un’altezza tale da vedere l’orizzonte…verso il futuro e oltre.
Il 110 è un metodo di rilancio che può far ripartire il comparto, non vuol dire fare i lavori gratis…ma deve essere affrontato con serietà da tutti allora si vedranno i frutti…